Gli impianti di depurazione di prima pioggia sono previsti dalla Normativa vigente e vanno dimensionati in base alla tipologia dello stabilimento ed alla superficie delle aree soggette a dilavamento, opportunamente valutate in base alla loro destinazione. A seconda degli inquinanti presenti nel flusso di scarico e dalla destinazione del refluo depurato, gli impianti di depurazione acque di prima pioggia possono essere costituiti da semplici stadi di sedimentazione e disoleazione oppure da veri e propri depuratori chimico-fisici.
A seconda dell’attività soggetta al trattamento delle acque reflue di dilavamento piazzale si può prevede di trattare le sole acque di prima pioggia, con conseguente realizzazione di un impianto discontinuo, o tutte le acque che investono il piazzale, con realizzazione di un impianto in continuo.
Gli impianti di trattamento delle acque di dilavamento piazzale sono del tipo “monoblocco” e possono essere realizzati con bacini in polietilene o con bacini parallelepipedi in calcestruzzo armato
ad alta resistenza.
Le fasi che compongono il trattamento sono:
• Pozzetto selezionatore;
• Accumulo e sollevamento;
• Dissabbiatore/Disoleatore con filtro a coalescenza;
• Pozzetto di ispezione.
Anche per questa tipologia di impianti, la IMPECO BUILDING cura in modo particolare le caratteristiche della strumentazione da applicare, mantenendo sempre gli alti standard qualitativi che
caratterizzano le nostre realizzazioni.
Gli impianti disoleatori da noi forniti, permettono, grazie ad un processo prettamente di natura fisica e meccanica abbinato a filtri disoleatori a coalescenza, la totale disoleazione delle acque (sia reflue che di acque metoeriche di prima pioggia) provenienti da aree di servizio, autolavaggi,officine,autorimesse, carrozzerie, piazzali di attività ed industrie, ecc. I nostri impianti permettono l'eliminazione delle sostanze inquinanti (oli, idrocarburi,tensioattivi, metalli ecc.) Il dimensionamento disoleatori accurato permette di rispettare i severi limiti imposti dal D.lgs. 152 del 11/05/1999 (recepimento della direttive 91/271/CEE e 91/676/CEE) e le successive modifiche per le acque allo scarico.